Come funziona la caldaia a condensazione e quanto conviene

Migliorare l’efficienza e ridurre l’impatto ambientale dei dispositivi energetici che utilizziamo sono ormai diventati due imperativi categorici. Con i continui rincari dell’energia e delle materie prime, come non pensare al caldo della nostra casa ed alla bolletta che forse mai come quest’anno sarà così bollente?

È da qualche anno che insieme alle caldaie normali, a riscaldare le nostre abitazioni, troviamo anche le caldaie dette “a condensazione”.


 

Cosa è una Caldaia a Condensazione e perché preferirla alle più tradizionali?

Le caldaie a condensazione sono l’ultima innovazione tecnologica nell’ambito delle caldaie; si differenziano dalle più classiche per il loro maggiore rendimento a parità di combustibile utilizzato. Ciò si traduce in minori consumi, minori emissioni, maggiori risparmi.

Riescono in questa impresa recuperando e sfruttando il calore dei fumi di scarico creati durante la combustione e che vengono espulsi nelle tradizionali caldaie al fine di evitare fenomeni di condensa e quindi di corrosione all’interno dell’apparecchiatura.

Se si tiene conto che la quantità di energia contenuta nel vapore acqueo, generato nel processo di combustione, è pari all’11% circa dell’energia totale che viene prodotta, allora il quadro si fa più chiaro.

Così il calore latente recuperato dai fumi di scarico che vengono fatti condensare, e che in origine hanno una temperatura di 110° circa, viene reinvestito per riscaldare l’acqua di ritorno dall’impianto; per una caldaia a condensazione che lavora con temperature tra i 40°/ 50° è evidente la portata del recupero (le caldaie tradizionali possono lavorare tra i 150° ed i 250°).

È possibile affermare che la sola caldaia a condensazione, a monte di un impianto di riscaldamento con dei radiatori tradizionali, permette risparmi intorno al 25%.

Tali prestazioni verrebbero poi idealmente assecondate con impianti che permettono il pieno sfruttamento delle basse temperature di funzionamento con elementi come pannelli radianti o riscaldamento a parete o a pavimento per mezzo di una serpentina; ovviamente un calcolo termotecnico per valutare la bontà o meno di un impianto di questo tipo in un dato ambiente sarebbe la prima cosa da fare.

Per quanto riguarda i costi sia della caldaia che di un possibile adeguamento dell’impianto (elementi radianti, pozzetto per raccolta delle acque di condensa), questi non sono bassi; una caldaia a condensazione è costruita con materiali e sistemi innovativi, con leghe metalliche resistenti ad ambienti acidi corrosivi, resistenti agli shock termici e ad alto rendimento.

La legge finanziaria per il 2011 ha prorogato i termini per ottenere una detrazione fiscale, pari al 55% per una spesa di importo massimo di 30.000 euro, per la sostituzione delle vecchie caldaie per l’anno in questione.

La speranza è che incentivi come questi vengano riproposti anche per il 2012, nonostante i problemi economici che stiamo attraversando, perché un approccio più attento ai consumi e all’ambiente non può che aiutarci.

 

20/05/2012

Fonte:

http://www.tuttogreen.it

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