Il settore delle rinnovabili è un business da circa 70 mld di dollari
Il mondo delle fonti pulite è sempre di più un business con numeri simili a quelli dei business tradizionali: la conferma arriva dall’Irex International report sulle 50 maggiori compagnie delle rinnovabili.
L’unica italiana presente nell’elenco è Enel Green Power, a testimonianza del peso ridotto del nostro Paese a livello globale. Nel 2011 le cinquanta principali aziende delle energie rinnovabili hanno effettuato 572 operazioni per 63,2 GW di impianti e un giro d’affari di 69,3 miliardi di dollari.
Secondo il rapporto è in atto un testa a testa tra eolico e fotovoltaico: l’energia del vento è ancora la prima tecnologia con il 46,3% delle operazioni, davanti al fotovoltaico a quota 40,2%. Ma, se si considera l’intero universo delle aziende mondiali – e non solo le ‘Top 50′ – per il secondo anno consecutivo il solare batte l’eolico.
Tra le tecnologie più promettenti ci sono l’eolico offshore (6,7% delle operazioni) e il solare a concentrazione (4,6%), mentre minor peso continuano ad avere le biomasse e l’energia da rifiuti (0,9%), l’energia dalle maree (0,9%) e il geotermico (0,4%).
Lo studio evidenzia la maggiore globalizzazione delle rinnovabili ma anche la leadership del Vecchio Continente. In base al rapporto, gli investimenti per il 45,1% restano in Europa, (seguono gli Stati Uniti) ma in Cina, India, Sudamerica e Sudafrica le rinnovabili registrano un boom, con il 19,4% delle operazioni totali (572 quelle del 2011), percentuale destinata ad aumentare in futuro. Il solare, già primo nell’eolico, inizia a puntare forte anche sul fotovoltaico: per fatturato, due delle prime tre posizioni dello scacchiere solare internazionale sono occupate da aziende del gigante asiatico.
«Il settore delle rinnovabili, anche italiane, è sempre più internazionale anche per società di dimensioni più ridotte. Due i trend che emergono: il settore è redditizio per le utility, mentre i costruttori di tecnologia pagano la crisi».
30/11/2012
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