Cosa è, come si usa la scheda carburante

Detrarre le spese da carburante per professionisti ed imprese non è sempre una passeggiata. Gli adempimenti sono spesso disattesi, rischiando di perdere il beneficio fiscale. Un chiarimento sulle procedure compilative arriva dall’Agenzia delle Entrate.

La scheda carburante
Per scheda carburante si intende un documento sostitutivo della fattura ed equipollente della stessa, mentre il documento allegato alla “scheda carburante”, consente a chi acquista carburanti di poter esercitare il diritto alla detrazione della relativa Iva, qualora sia oggettivamente detraibile, oppure la deduzione del costo ai fini della determinazione delle imposte sul reddito e dell’Irap.

Beneficiari
Possono, utilizzando la scheda, detrarre le spese da carburante per autotrazione (benzina normale, verde o super; miscela di carburante e lubrificante, gasolio, gas metano, gpl) le imprese e i professionisti nell’esercizio della loro attività. La scheda può essere utilizzata per ciascun veicolo a motore con cadenza mensile o trimestrale, purché risulti intestato al soggetto passivo d’imposta (ente, società, titolare della ditta individuale o professionista) oppure sia posseduto a titolo di locazione finanziaria, noleggio, comodato o simili, regolarmente documentato.

La scelta tra scheda mensile o trimestrale è assolutamente libera e svincolata dalla cadenza temporale di liquidazione dell’Iva.

Dati in scheda
Per essere considerata valida ai fini fiscali la scheda carburante deve contenere, anche a mezzo di apposito timbro, i seguenti elementi:

  • gli estremi di individuazione del veicolo
  • la ditta, la denominazione o ragione sociale, ovvero il cognome e il nome, il domicilio fiscale e il numero di partita Iva del soggetto d’imposta che acquista il carburante
  • l’ubicazione della stabile organizzazione per i soggetti domiciliati all’estero.

Per i soggetti residenti all’estero e che hanno nominato un rappresentante fiscale in Italia, la scheda carburante deve contenere, anche a mezzo di apposito timbro, i seguenti elementi:

  • gli estremi di individuazione del veicolo
  • i dati identificativi del soggetto residente all’estero e del rappresentante residente nel territorio dello Stato.

Per estremi di individuazione del veicolo devono intendersi, la casa costruttrice, il modello, la targa, il numero di telaio o altri estremi identificativi del veicolo apposti dall’impresa costruttrice.
Nel caso di un lavoratore dipendente che utilizza la propria vettura per conto del datore di lavoro, la scheda deve contenere i dati identificativi del dipendente oltre che dell’impresa.

Compilazione della scheda carburante
Nel momento del rifornimento il professionista o titolare del veicolo dovrà assicurarsi che il benzinaio annoti sulla scheda i seguenti dati:

  • la data del rifornimento
  • l’ammontare del corrispettivo al lordo dell’Iva
  • la denominazione o la ragione sociale dell’esercente l’impianto di distribuzione, ovvero il cognome e il nome se persona fisica, l’ubicazione dell’impianto stesso (queste ultime anche a mezzo di apposito timbro).

L’addetto della distribuzione deve poi convalidare tali annotazioni apponendo la propria firma sulla scheda.

 

 

17 aprile 2008

Fonte:  http://www.retearchitetti.it

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