Economia e Fisco

Cosa succede al fondo pensione in caso di cambio lavoro?

Il lavoratore deve comunicare al proprio datore di lavoro la scelta relativa alla destinazione del trattamento di fine rapporto: se farlo restare in azienda o destinarlo ad un fondo pensione. Vediamo cosa succede ai fini della scelta effettuata o da comunicare in caso di licenziamento o dimissioni, nel caso di nuova assunzione presso un altro datore di lavoro. Le regole relative al trasferimento della posizione individuale e riscatto.

Dal 2007 in poi i lavoratori italiani sono chiamati, all’atto dell’assunzione, ad una scelta riguardante il proprio trattamento di fine rapporto. Entro 6 mesi dall’inizio del rapporto di lavoro, il lavoratore deve comunicare al proprio datore di lavoro la scelta relativa alla destinazione del proprio TFRe le opzioni sono due: lasciare il TFR in azienda, secondo l’art. 2120 del codice civile, oppure destinare il trattamento di fine rapporto ad un fondo pensione di previdenza e assistenza integrativa, utile per maggiorare la propria pensione.

Possibili problemi per le pensioni dei professionisti iscritti dopo decisione Consiglio di Stato

Pagare i propri contributi previdenziali alle casse private se si è professionisti non è sempre conveniente ed oggi la situazione risulta sempre più a rischio, dopo le ultime decisioni del Consiglio di Stato in materia.

Secondo quanto stabilito, infatti, dalla sesta sezione del Consiglio di Stato con la sentenza 6014, le Casse di previdenza dei professionisti restano nell’elenco Istat delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato dello Stato.

Novità riguardanti il pignoramento presso terzi (modifiche articoli 548 e 549 cpc)

Nell'atto di pignoramento presso il terzo, il creditore deve indicare l'indirizzo di posta certificata (art. 543 cpc), il terzo ha la facoltà di inviare la sua dichiarazione al creditore anche tramite posta certificata. Inoltre è stato riscritto completamente l'art. 548 cpc prevedendo delle nuove ipotesi in cui il credito si considera non contestato.

L'art. 1 comma 20 della legge 24 dicembre 2012 n. 228

in G.U. del 29 dicembre 2012 n. 302

ha introdotto alcune novità nel campo del processo, la prima novità riguarda la modifica del codice di procedura civile nella parte relativa al pignoramento presso terzi, la seconda ha introdotto, nel testo unico in materia di spese della giustizia,  il c.d. contributo unificato sanzionatorio dell'impugnazione dichiarata improcedibile, inammissibile o totalmente infondata.

Criteri da seguire per applicare l’acconto Irpef del 20% sui pagamenti eseguiti attraverso il pignoramento presso terzi

Le regole per la ritenuta del 20% Sfuggono al prelievo gli assegni periodici per il coniuge separato e le procedure esecutive di Equitalia
Una guida pratica per effettuare la ritenuta del 20% sulle somme liquidate con il pignoramento presso terzi. Dagli adempimenti a carico del terzo erogatore a quelli in capo al creditore pignoratizio, passando per la tutela esecutiva degli assegni periodici per il mantenimento del coniuge, con la circolare 8/E del 2 marzo, l’Agenzia delle Entrate fa il punto sui criteri da seguire per applicare l’acconto Irpef del 20% sui pagamenti eseguiti attraverso il pignoramento presso terzi.

In caso di successione anche il mutuo viene ereditato

Il mutuo è, alla stregua degli altri debiti del defunto, ereditario.

Ciò vuol dire che gli eredi, oltre ad ereditare beni mobili ed immobili, erediteranno in pari misura anche l’eventuale contratto di mutuo ancora in vigore.

Agli eredi vengono date diverse opzioni di estinzione del mutuo, a seconda delle loro disponibilità:

-        nel caso in cui gli eredi abbiano una grande disponibilità economica, oppure le rate residue del mutuo non siano elevate, è possibile effettuare una estinzione anticipata versando alla banca il capitale residuo e quindi annullando qualsiasi debito.

Sono esenti da imposte i trasferimenti immobiliari effettuati in caso di separazione e divorzio. Circolare Agenzia Entrate

I beni ricevuti dai figli o dai coniugi ed effettuati in sede di separazione e divorzio sono esenti da imposte.

L'agenzia delle entrate con la circolare n. 27/E del 21 giugno 2012 estende anche ai figli  l'esenzione per i trasferimenti immobiliari effettuati tra i coniugi quando questi sono stipulati in sede di separazione e divorzio, inoltre detta anche delle direttive per regolare il rapporto tra le agevolazioni per l'acquisto della prima casa e i trasferimenti in sede di separazione divorzio.

L’Imposta sul Valore degli Immobili all’Estero (IVIE): cosa è, chi la deve pagare, termini pagamento, esclusioni

Si tratta della “nuova” imposta patrimoniale a carico dei residenti (fiscali) in Italia[1] nel caso in cui detengano beni immobili all’estero.

Avvertenza particolare – Difficoltà interpretative e di applicazione della normativa

Trattasi di una normativa che vuole colpire immobili all’estero i quali invece funzionano e soggiacciono a concetti, schemi ed istituti giuridici, filosofia di diritto o economica talvolta nettamente diversa a quella italiana, con la quale la norma è stata pensata e mal scritta.

Cosa fare al termine del contratto di locazione? Analisi di casistiche, tipologie scadenze, disdette e rinnovi, obblighi inquilino

Nel momento in cui un contratto di locazione arriva alla sua data di scadenza, possono verificarsi varie possibilità per l’inquilino affittuario. Molto spesso accade che il contratto venga rinnovato da entrambe le parti alle condizioni iniziali, a meno che non intervengano eventuali ritocchi volti a modificare il canone d’affitto.

Quando si può disdire un contratto in scadenza

Il contratto di locazione può anche essere tacitamente rinnovato, ma in tale caso l’inquilino deve restare nell’appartamento, di comune accordo con il proprietario, fino a oltre quella che sarebbe la scadenza naturale dei termini di contratto.

Cosa comporta la mancata registrazione del contratto di locazione?

La mancata registrazione comporta che il canone di locazione è quantificato in una somma pari al triplo della rendita catastale e il termine di durata del contratto parte dalla data di registrazione (in altri termini il calcolo dei termini per la disdetta parte dalla registrazione del contratto e non dalla stipula).

 

In un precedente articolo avevamo parlato delle conseguenze che derivano dalla mancata registrazione del contratto di locazione, e si era evidenziato quanto la sanzione (nullità) prevista dalla normativa tributaria per il contratto non registrato determinava, quanto meno,   una “disarmonia” giuridica nel sistema delle sanzioni regolato dal codice civile.

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