Utilizzo Cloud Computing aziende italiane e previsioni per il futuro
Il Cloud computing è una risorsa immensa per le aziende.
Esso, infatti, contribuisce ad abbattere i costi in infrastrutture, favorisce la flessibilità, stimola la reazione alle esigenze di business, offre l’accesso diretto ai dati senza impedimento di spazio, di dispositivo e di tempo.
Il presente del Cloud computing in Italia non è roseo ma è caratterizzato da un outlook favorevole.
Le prospettive sono buone ma è “l’adesso” che spaventa. Molte aziende, infatti, non riservano un budget esclusivamente al Cloud, altre – e questo è grave – non lo reputano nemmeno uno strumento necessario. Durante il summit sono stati presentati i dati della ricerca “Cloud Survey 2012, lo Stato del Cloud Computing in Italia”.
Questa ha fotografato un’immagine poco confortante: il 64% delle aziende non utilizza il Cloud. Il 23%, addirittura, non ha intenzione di ritornare sui suoi passi, nemmeno in un prossimo futuro. Ad ogni modo, tra chi lo usa, spicca una decisa preferenza per lo IaaS (Infrastucture as a Service), con il 59%, e il Saas (Software as a Service).
Si è ravvisata, inoltre, una quasi schiacciante preferenza nei riguardi dei sistemi Cloud privati, a discapito di quelli pubblici. In crescita anche quelli ibridi.
A frenare l’espansione del Cloud è innanzitutto una certa povertà culturale, che si traduce in una sottovalutazione dell’influenza del digitale nell’economia reale, tanto dello Stato quanto di un’azienda. Altri ostacoli, comunque grossi, sono rappresentati della riserve dei responsabili ICT per quanto riguarda la privacy e la sicurezza.
Proprio queste due tematiche sono al centro del dibattito circa le prospettive future. Privacy e sicurezza rappresentano le sfide per il futuro, ma anche la percezione che gli addetti ai lavori hanno delle stesse.
01/08/2012
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