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Semplice guida sui depuratori ed addolcitori di acqua domestica: caratteristiche, vantaggi svantaggi, costi e possibili economie

L’acqua è un bene prezioso. Un bene primario alla portata di tutti. Non sempre, purtroppo, in modo immediato ed economico. Quanti soldi spendiamo in un mese, in un anno, per acquistare bottiglie d’acqua al bar, al supermarket, ai distributori automatici? Quando invece potremmo tranquillamente attingere a costo pari a zero acqua potabile direttamente in casa nostra? Esiste davvero un modo per bere acqua risparmiando, distillandola in tutta sicurezza? La risposta è sì, usando i depuratori domestici. E le modalità sono varie. Questo breve articolo ha lo scopo di darvi spunti essenziali per far sì che la vostra scelta, in base alle diverse esigenze, possa essere appropriata.

Quali sono le norme che devono rispettare i sistemi domestici di depurazione acqua? Decreto del Ministero della Salute 25/2012

Evviva l’acqua del rubinetto! Secondo una ricerca stilata da Aqua Italia, l’associazione che raggruppa le aziende del settore del trattamento dell’acqua, il 75,5% della popolazione sceglie l’acqua a km zero. La risorsa viene considerata buona ma si interviene sempre più di frequente per renderla migliore.

E sono migliaia gli italiani che ricorrono ad apparecchiature e sistemi di depurazione dell’acqua domestica: impianti a osmosi inversafiltri per il cloro, addolcitori caraffe filtranti. Tutti dispositivi che ora possono contare su un quadro legislativo adeguato.

 

Quali sono le caratteristiche che differenziano un condizionatore da un climatizzatore?

Il condizionatore e il climatizzatore sono entrambi congegni che servono per modificare la temperatura di un ambiente chiuso, tuttavia non sono la stessa cosa: il condizionatore serve per raffreddare l’ aria, mentre il climatizzatore è un dispositivo in grado, non solo di raffreddare l’aria, ma anche di deumidificarla, filtrarla e riscaldarla, con la possibilità di impostare la temperatura e l’ umidità.

Il condizionatore è un apparecchio utilizzato per raffreddare l’ aria. Esso grazie ad una ventola mette in circolo dell’aria raffreddata da gas, che va a miscelarsi con quella già presente nell’ambiente circostante, in modo da raffreddarla; è possibile regolare la velocità della ventola, ma non la temperatura dell’aria. L’aria fredda viene erogata in maniera continua. Esistono due tipologie principali di condizionatori:

Come scegliere il condizionatore più adatto alle proprie esigenze: analisi modelli fissi e portatili, monosplit multisplit, vantaggi svantaggi, consumi e costi

In questi periodo in cui la primavera si fa attendere , gli esperti dibattono su che tipo di estate andremo ad affrontare. C'è chi sostiene che sarà un estate in ritardo rispetto al solito, chi un'estate più fredda del normale. Da queste previsioni dipende l'andamento del mercato del settore turistico ma anche quello relativo ad un elettrodomestico tipicamente stagionale: Il climatizzatore. Gli acquisti di questo elettrodomestico, sempre più diffuso in case, uffici e negozi, infatti, risentono sensibilmente delle ondate di calore. Oltre ai cali dovuti alla diminuzione dei redditi delle famiglie , causa crisi, si può notare come nel 2003 a fronte di un'estate torrida, ci sia stato un boom di acquisti, confermato anche nel 2006 con un +22%,mentre si è assistito ad un calo del 16% tra il 2007 e il 2008 e tra il 20% e il 25% nel 2009. Siccome non sappiamo che tipo di clima ci riserverà il futuro prossimo, abbiamo deciso di fornirvi qualche consiglio utile per evitare gli acquisti dell'ultimo minuto, quando la fretta di liberarci dalla calura ci porta a compere poco oculate.

 

Caldaie domestiche: intervalli di manutenzione previsti dalla legge

Quando acquistate una caldaia, il venditore dovrebbe anche informarvi circa la manutenzione alla quale essa va sottoposta. In particolare, chi possiede una caldaia nella propria abitazione dovrebbe sapere che essa può subire due tipi di manutenzione: una, definita ordinaria, fa capo a due normative di riferimento,  ovvero la Uni-Cig 10435/95 e la Uni-Cig 10436/96, secondo le quali si definiscono le norme di sicurezza, di funzionamento e di pulizia della caldaia, come interventi da effettuare a cadenza annuale.

Il secondo tipo di manutenzione è dato invece da quella “obbligatoria per legge”, ovvero la verifica del rendimento di combustione e nell’esame dei fumi della caldaia, con particolare riferimento all’età ed al modello della caldaia stessa secondo  la norma di riferimento n° 192/2005, modificata dalla n° 311/2006.

Contaminazione acque inquinate da arsenico: i sistemi utilizzati per la depurazione

La contaminazione delle acque da parte dell’arsenico è un problema solo italiano?
Purtroppo la contaminazione delle acque da parte dell’arsenico investe tutto il pianeta: il continente asiatico è quello più penalizzato, in particolare nel Bangladesh dove le concentrazioni arrivano anche a qualche g/L. Anche l’Australia registra problemi di arsenico come pure l’America del Sud, in particolare l’Argentina, ma il problema investe anche l’America del Nord, l’Europa del Nord, ecc…

In Italia quali sono le aree più penalizzate dall’arsenico?
In Italia la presenza dell’arsenico in acque destinate ad uso potabile ha assunto gli aspetti di un problema sociale se si considera che interessa oltre 100.000 cittadini in regioni quali il Lazio, la Toscana, l’Umbria, il Trentino Alto Adige e la Lombardia: ammontavano infatti a 128 i Comuni le cui acque potabili mostravano un tenore di arsenico superiore ai limiti di concentrazione, 10 μg/L (ossia 10 ppb), previsti dalle normative europee. In alcuni casi isolati tali valori hanno raggiunto concentrazioni di  100 ppb.

Caratteristiche principali dei tipi di caldaia che si possono istallare: caldaia a camera aperta, caldaia a camera stagna, caldaia a condensazione

Caldaia a camera aperta

La caldaia a camera aperta “tiraggio naturale” consente il tiraggio in modo naturale, dei fumi di scarico.

Il suo funzionamento consiste nel prendere all’ambiente l’aria comburente, attraverso delle aperture frontali o laterali.

I fumi vengono trasportati con un tiraggio naturale attraverso una canna fumaria, che li porta all’esterno.

Le nuove normative consentono l’installazione di questa caldaia solo all’esterno dell’abitazione o in locali  dove ci sia un’apposita areazione.

Quali sono le norme per la tutela della privacy nel settore della videosorveglianza?

Videosorveglianzaprivacy: il Garante ha aggiornato il suo provvedimento del 2004, per contemperare privacy e sicurezza. Vediamo le principali novita' della nuova normativa redatta dal Garante in tema di videosorveglianza.

Le principali novità del nuovo provvedimento del Garante privacy sulla videosorveglianza 

- Appositi cartelli per segnalare la presenza di telecamere collegate con le sale operative delle forze di polizia:

- Obbligo di sottoporre alla verifica del Garante per la protezione dei dati personali, prima della loro attivazione, i sistemi che presentino rischi per i diritti e le libertà fondamentali delle persone, come i sistemi tecnologicamente avanzati o "intelligenti";

Antifurti con sistema protezione ambiente perimetrale: le barriere a microonde

La barriera attiva a microonde è uno dei rivelatori piu' sicuri ed affidabili impiegati nelle protezioni perimetrali per esterno. Una barriera è costituita da un dispositivo trasmettitore ed un dispositivo ricevitore. Il trasmettitore emette una radiazione elettromagnetica, la cui frequenza si aggira intorno ai 10 GHz, che viene indirizzata, per mezzo di un' antenna, verso il dispositivo ricevitore. Il ricevitore, anch' esso dotato della sua antenna, può essere posizionato da pochi metri fino a 250 metri di distanza. Il fascio di microonde che si instaura tra il trasmettitore ed il ricevitore, quando non ci sono ostacoli in mezzo, permette di ottenere in uscita del circuito di analisi del ricevitore, un segnale di livello proporzionale all' ampiezza del segnale ricevuto. Questa condizione viene interpretata dalla centrale come condizione di riposo.

Ogni quanto deve essere effettuato il controllo delle caldaie: intervalli di tempo previsti dalla legge

Secondo le rilevazioni di Confartigianato, non più del 70% dei cittadini esegue una corretta manutenzione delle caldaie. E, negli ultimi 4 anni - in base alle statistiche del Comitato Italiano Gas - a causa del malfunzionamento di impianti a gas, si sono registrati, ogni anno, in media 163 incidenti. Gli incidenti si sono concentrati al Nord (3 incidenti su 4) e sono stati causati dall’insufficiente ricambio d’aria del locale (4 incidenti su 10), a cui segue la carenza di manutenzione (2 incidenti su 10). Gli impianti maggiormente a rischio sono le caldaie autonome (causa di 1 incidente su 3), seguono scaldabagni e apparecchi di cottura, responsabili di 2 incidenti su 10 ciascuno.

Insomma c’è poco da stare tranquilli. E, mentre le associazioni dei consumatori fanno a gara nel dare consigli e stilano decaloghi su decaloghi, poniamo l’ardua domanda: ogni quanto va fatta la manutenzione della caldaia? E’ davvero obbligatorio far verificare ogni anno il proprio impianto?

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