Riscaldare le abitazioni a distanza tramite il teleriscaldamento: funzionamento e costi

Dedichiamo questa guida ai sistemi di teleriscaldamento. Si tratta di unità di riscaldamento a distanza, che attraverso una rete di condutture, trasportano il calore generato da grandi centrali di cogenerazione (anch’esse gestite “da remoto”) alle singole strutture abitative.

Il teleriscaldamento riduce gli sprechi energetici e ha un minor impatto ambientale rispetto ai tradizionali metodi di riscaldamento a caldaia singola. Infatti nelle centrali possono essere usati diversi tipi di combustibile a seconda delle disponibilità sul territorio e della disponibilità sul mercato.

Inoltre vengono ridotti i costi di trasporto e di manutenzione rispetto alla caldaia per ogni appartamento per le evidenti economie di scala che si instaurano concentrando la funzione di riscaldamento in un unico impianto per tante unità abitative. E, se adeguatamente realizzate, le centrali di cogenerazione garantiscono livelli di inquinanti estremamente contenuti.

Come è strutturato un impianto di teleriscaldamento. Una centrale di cogenerazione o teleriscaldamento è un grande impianto che produce calore ed energia elettrica e lo distribuisce all’area urbana circostante. Dalla centrale, il calore viene trasmesso al fluido termovettore (può anche non essere acqua), che viene distribuito attraverso una rete di condotte verso le utenze finali.

Ad un certo punto la rete di tubazioni primaria incontra quella secondaria degli utenti e avviene lo scambio di calore attraverso le sottocentrali installate presso i diversi edifici. Il calore viene trasferito nell’acqua delle tubazioni secondarie degli utenti e può essere utilizzato per riscaldare gli ambienti o per costituire acqua calda sanitaria. Infine il fluido termovettore, che ha ormai perso il suo calore, torna verso la centrale di teleriscaldamento, pronto ad essere nuovamente riscaldato e ridistribuito.

La rete primaria di tubazioni è quella che parte dalla centrale di cogenerazione e si distribuisce lungo tutto la superficie urbana, arrivando fin sotto gli edifici, alla centralina di scambio. La rete secondaria è quella che partendo dagli impianti dei riscaldamento degli utenti, si collega alla rete primaria attraverso la centralina di scambio, che gestisce lo scambio di calore tra il fluido termovettore, proveniente dalla centrale di cogenerazione, e gli ambienti da riscaldare.

Diffusione del teleriscaldamento. In Italia, i centri urbani che utilizzano sistemi di teleriscaldamento si trovano principalmente nelle regioni settentrionali, con evidenti vantaggi in termini di costi ( l’aliquota IVA per uso privato è pari al 10% contro il 20% degli olii combustibili) ed emissioni di inquinanti. Un solo grande impianto va a sostituire ad un gran numero di caldaie, meno efficienti economicamente e ad alto impatto ambientale, realizzando un buon risparmio energetico in casa.

Il controllo dei fumi emessi dai camini delle centrali di cogenerazione è più rigido e frequente rispetto a quello degli impianti condominiali e indipendenti. Inoltre la scelta del combustibile di alimentazione – al momento, in Italia il più diffuso risulta il gas naturale – viene effettuata a seconda della convenienza economica del momento e della sua disponibilità sul mercato, ma anche tenendo conto delle risorse peculiari delle aree dove il calore viene generato.

La manutenzione è decisamente limitata, non utilizzare un combustibile direttamente, per alimentare il proprio impianto elimina molte problematiche, come l’accumulo di scorie, lo sporcarsi delle tubazioni e i guasti che, se non individuati in tempo, possono causare gravi danni alle strutture e alle persone.

Come è progettato un impianto di teleriscaldamento. La progettazione di una rete urbana di teleriscaldamento prevede inizialmente l’individuazione dell’area teleriscaldabile e l’analisi dell’utenza. In base alla stima della potenziale domanda di teleriscaldamento si passa alla definizione delle dimensioni e alla localizzazione della centrale di teleriscaldamento. Di conseguenza si progetta un tracciato ed il relativo dimensionamento della rete di condutture e degli scambiatori di calore.
A questo punto è necessario fare un bilancio energetico e ambientale, finanziario ed economico, per poi passare alla realizzazione e messa in funzione del sistema urbano di teleriscaldamento vero e proprio.

Se un sistema viene ideato e messo in opera considerando attentamente tutte le sue componenti, si ottiene la possibilità di riscaldare un’area urbana in maniera economicamente conveniente e rispettosa dell’ambiente circostante.

21/12/2011

Fonte:

http://www.tuttogreen.it

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