Energia

Quali sono le principali caratteristiche del condizionatore d’aria con tecnologia Inverter?

Viene chiamato Inverter il condizionatore d’aria che producendo il freddo, o anche il caldo, riesce a risparmiare energia elettrica. La tecnologia Inverter, mediante la variazione della potenza elettrica assorbita dal compressore, elimina i continui attacca e stacca del motore ottenendo un risparmio di energia elettrica di circa il 30% su otto ore di funzionamento continuo. Un condizionatore dotato di tecnologia inverter, agendo opportunamente sulle caratteristiche dell’energia elettrica di alimentazione, fa variare il numero di giri del compressore, variando di conseguenza la potenza frigorifera o termica resa, in funzione delle reali esigenze del momento dell’ambiente, e quella elettrica assorbita.

Come leggere i dati riportati sull’etichetta del condizionatore?

Per combattere l’afa ormai sempre più italiani ricorrono all’acquisto del condizionatore. Per poter fare una spesa “intelligente” è di primaria importanza saper leggere l’etichetta del condizionatore in modo tale da essere consapevoli  di ciò che stiamo acquistando. Tra le caratteristiche più importanti vi è senza dubbio il risparmio energetico. Le classi di efficienza energetica del condizionatore sono indicate da due sigle EER (per il freddo) e COP (per il caldo). Sia nell’uno sia nell’altro caso subito dopo le due sigle viene apposto un numero con valore da 1 a 4 che indica quanti Kw di energia si consumano per produrre gli equivalenti Kw di freddo: da ciò possiamo dedurre il risparmi energetico. Maggiore è il numero riportato in etichetta maggiore sarà il risparmio energetico.

Condizionatori a pompa di calore: caratteristiche, tipologie, manutenzione, considerazioni

Usare il climatizzatore in modo intelligente, produrrà risultati molto positivi, sia in termini di bollette, di temperatura ideale, che di salute. Ma come si utilizzano in modo corretto?  Quali sono i consigli degli esperti?

In questo articolo ci concentreremo sui condizionatori a pompa di calore. Sono formati da due unità: Unità esterna dove c'è il compressore e  unità interna, dove c'è il condensatore o l'evaporatore. Esistono una seconda categoria di climatizzatori, ovvero quelli Split, che non necessitano di avere unità esterne e di essere trasportate ovunque in casa. Facciamo una comparazione tra il condizionatore fisso e quello portatile:

Acquisto condizionatore: caratteristiche principali, consumi, costi medi, incentivi fiscali, consigli per la scelta

Consumi e costi medi dei condizionatori

I classici condizionatori on-off consumano in media 1 kW per rinfrescare un unico ambiente con un tetto di potenza elettrica domestica di 3kW/h, che non ammette strapazzi”. Per un risparmio economico ed energetico, una volta che si effettua l’investimento, conviene indirizzarsi verso alla tecnologia Inverter, che modula la potenza frigorifera o termica in funzione delle reali esigenze del momento. L’Inverter, a differenza dell’on-off agisce sul numero di giri del compressore ricalibrando la potenza del condizionatore al minimo per mantenere un livello di temperatura costante.

Quanto costa mediamente in Italia tenere il condizionatore acceso?

La domanda su quanto costi tenere il condizionatore acceso viene da un lettore e la risposta si può ricavare dal sito dell’AdocAssociazione Nazionale per la Difesa ed orientamento dei Consumatori.
Un Condizionatore tenuto acceso per 12 ore costa in media 3 Euro mentre un stima dei costi estivi di esercizio di un impianto di condizionamento “base” si aggira sui 160 Euro.

Nanocristalli di silicio per il fotovoltaico del futuro

Questo articolo ha due evidenze: la prima è che il silicio, l’elemento più abbondante della crosta terrestre subito dopo l’ossigeno, è destinato, opportunamente “nanostrutturato”, giocherà un ruolo determinante nella creazione dei moduli fotovoltaici del futuro.
La seconda è che la ricerca in Italia, malgrado tagli e crisi, è viva ed è apprezzata a livello mondiale.

Ma procediamo con ordine. Il silicio si diceva: secondo i risultati dello studio (finanziato dall’Ue) dei ricercatori Marco GovoniIvan MarriStefano Ossicini, pubblicato su Nature, l’interazione tra nanocristalli di silicio, o più precisamente la natura quantistica della loro interazione, debitamente sfruttata, è in grado di incrementare l’efficienza dei dispositivi fotovoltaici.

Gli incentivi per le fonti energetiche tradizionali sono superiori a quelli per le rinnovabili

Guai a parlare di incentivi alle rinnovabili: a chi obietta che nelle bollette energetiche pesano le sovvenzioni a fotovoltaico, eolico ecc. basterebbe segnalare le conclusioni emerse dalla recente ricerca Vital Signs condotta per il Worldwatch institute: relativamente al 2010, le energie rinnovabili hanno ricevuto contributi per 66 miliardi di dollari, contro i 775 miliardi stanziati per i combustibili fossili: quasi 12 volte meno.

Lo stesso ministro dell’Ambiente Clini, solo qualche mese fa, aveva segnalato in occasione della presentazione del rapporto Energia e Ambiente di Enea, che ai combustibili fossili fossero andati, a livello globale, incentivi per 400 miliardi di dollari nel 2010 contro i 66 miliardi di dollari di incentivi per le fonti rinnovabili. Anche in questo caso, pur mutando il dato legato a petrolio &C, rispetto alle rinnovabili (dato uguale a quello di Vital Signs) c’è sempre un divario proporzionale di 6 lunghezze.

Quale è la sostenibilità energetica delle case in legno prefabbricate?

LA SOSTENIBILITA’ DELLE CASE IN LEGNO PREFABBRICATE 

LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE E’ IL TEMA PRIORITARIO DEL FUTURO PROSSIMO, CUI L’EDILIZIA (TUTTA, NON SOLO LE CASE IN LEGNO) DOVRA’ DARE RISPOSTE URGENTI, CONCRETE ED EFFICACI.

Il settore delle costruzioni rappresenta uno dei principali sfruttatori delle risorse energetiche del pianeta, causando l’emissione di una notevole percentuale dei gas serra in atmosfera a causa della gestione termica degli edifici.

L’agenzia internazionale dell’energia prevede una forte crescita per le rinnovabili nei prossimi anni

Adesso è ufficiale: le fonti rinnovabili sono attese a una grande crescita non soltanto nel lungo periodo, ma sul breve termine, ossia nei prossimi 5 anni. L’imprimatur non arriva da qualche fondazione legata all’ambientalismo militante ma dalla Iea, l’Agenzia internazionale dell’energia, la stessa che, sino alla catastrofe di Fukushima, spingeva per uno sviluppo della generazione nucleare e che, pochi mesi fa, ha delineato grandi prospettive per gas e carbone.

Una voce autorevole, insomma, ma comunque legata a un modo tradizionale di concepire l’energia, ha riconosciuto definitivamente le grandi potenzialità delle fonti pulite, dedicando uno specifico studio a queste tecnologie (Medium-Term Renewable Energy Market Report 2012).

Il settore delle rinnovabili è un business da circa 70 mld di dollari

Il mondo delle fonti pulite è sempre di più un business con numeri simili a quelli dei business tradizionali: la conferma arriva dall’Irex International report sulle 50 maggiori compagnie delle rinnovabili.

L’unica italiana presente nell’elenco è Enel Green Power, a testimonianza del peso ridotto del nostro Paese a livello globale. Nel 2011 le cinquanta principali aziende delle energie rinnovabili hanno effettuato 572 operazioni per 63,2 GW di impianti e un giro d’affari di 69,3 miliardi di dollari.

Seguici su Facebook