Adeguamento ISTAT costi affitto all’andamento del costo della vita

Il cosiddetto “adeguamento istat” è un indice calcolato annualmente dall’istituto nazionale delle statistiche che tratta i cambiamenti che si verificano ciclicamente sul costo della vita. Tale indice riguarda tutti i possibili “campi” che concorrono a formare, appunto, il costo della vita; per essere chiari e semplici al tempo stesso, quindi, possiamo citare i costi dei generi alimentari, delle sigarette, dei medicinali e, appunto, dei canoni di locazione.

Cosa è l’adeguamento istat

Insomma, tutto ciò che può essere oggetto di tassazione grazie all’azione di leggi, decreti e modifiche apportate dai vari governi in carica concorre a formare l’annuale adeguamento istat. Adeguamento necessario per il bene dell’Italia dunque, ma difficilmente per quello del consumatore ultimo (e delle sue tasche!).


 

L’adeguamento nei contratti liberi e concordati

All’interno di tutti i contratti di locazione è presente una voce che fa esplicitamente riferimento all’adeguamento istat: inutile dire che tale voce non dovrebbe mai essere fatta passare sottogamba. Tale cifra, infatti, viene calcolata in base al costo della vita e va aggiunta al canone mensile stabilito nel contratto che si va a firmare. Tale cifra, quindi, è a tutti gli effetti parte integrante della mensilità che versiamo al padrone di casa. Nei contratti può comparire più o meno indifferentemente in due diversi modi:

-       nei contratti a canone concordato: come richiesta retroattiva ma senza la presenza di arretrati

-       nei contratti liberi: come aumento automatico a carico dell’inquilino. Con questa formula si fa inoltre obbligo di mettersi in pari con gli arretrati

 

Clausole nei contratti di locazione

Nel caso dei contratti liberi, il conducente dell’appartamento (cioè l’inquilino intestatario del contratto, non il proprietario) deve spesso assumersi la responsabilità d’obbligo di andare a verificare tutti gli anni la variazione istat del mese durante il quale il contratto di locazione è stato stipulato.

Quindi, con i dati dell’adeguamento alla mano, non resta che calcolare il valore che corrisponde all’aumento cui tutte le rate (dal mese in cui ricade “l’anniversario” di stipula del contratto ai mesi successivi) vanno sottoposte. La scadenza veramente importante cui si deve sottostare, dunque, è quella annuale.

Per i contratti di locazione a canone concordato, invece, è previsto l’adeguamento annuale allo 0,75% dell’indice istat. La legge, in sostanza, non consente di inserire clausole peggiorative per il conduttore, sicché il canone “aggiornato” è dovuto solo se esplicitamente richiesto. Finché la richiesta non giunge, l’aumento non è dovuto.

 

10/10/2011

Fonte:

http://www.padronidicasa.it

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