Quali sono le detrazioni previste per l’Imu 2012?

E’ fissato per il 18 giugno il momento del primo pagamento Imu, quello dell’acconto, cui seguiranno poi altri due pagamenti, quello di settembre e quello di dicembre, se si sceglie di pagare la tassa sulla prima casa in tre rate, altrimenti l’altra rata si pagherà a dicembre, con il saldo, che considererà nel calcolo le variazioni delle aliquote stabilite dai diversi Comuni.

I contribuenti si preparano così a calcolare l'importo della tassa: per il risultato Imu bisogna moltiplicare per 160 la rendita catastale (rivalutata del 5%), applicare l'aliquota di base, che è del 4 per mille sulla prima casa e del 7,6 per mille su tutti gli altri immobili, togliere le detrazioni forfetarie pari a 200 euro più 50 euro per ogni figlio a carico di età fino a 26 anni e pagare la metà di quest'importo, se si sceglie di pagare la tassa sulla casa in due rate.

Per il calcolo Imu bisognerà comunque tener conto, oltre che delle detrazioni spettanti per i figli a carico, anche degli sconti per i beni storici, i terreni agricoli e di montagna, le casse popolari e gli edifici inagibili.

E’, infatti, prevista l’esenzione per i fabbricati rurali strumentali situati nei comuni di montagna con altitudine superiore ai 1.000 metri e il ripristino al 25% dell’abbattimento della base imponibile a favore degli immobili degli imprenditori agricoli professionali.

Previsto poi l’aumento da 130 a 135 del moltiplicatore applicato ai fini della determinazione della base imponibile Imu dei terreni posseduti da soggetti diversi dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola.

Salta, infine, la quota erariale dell’Imu sugli immobili di proprietà di Comuni, siti nel proprio territorio, così come la quota erariale dell’Imu sugli immobili ex Iacp e delle cooperative edilizie a proprietà indivisa.

Se, nel caso di una coppia, davvero un coniuge ha dovuto cambiare Comune per lavorare e lì si è comprato un'altra casa, dove in effetti vive, riunendosi al resto della famiglia solo la fine settimana o nelle vacanze, i due coniugi godranno del beneficio su ambedue le residenze/dimore, perché in effetti sono abitazioni principali , che si trovano in due comuni diversi.

Due coniugi, pur restando sposati, possono beneficiare ciascuno dell'intere agevolazione per l'abitazione principale, cioè i 200 euro di detrazione più 50 per ogni figlio convivente sino ai 26 anni, nei casi in cui uno dei due coniugi è proprietario della casa in cui risiede e dimora la famiglia e l'altro si sposta di Comune per ragioni di lavoro , acquistando un'altra casa a lui intestata; o quando uno dei due è pensionato e decide di comprarsi una casa in una località di villeggiatura e viverci effettivamente ma non potendo esibire un contratto di lavoro, in caso di controlli, oltre alla residenza e alle utenze dalle quali emerga un consumo di gas, luce o telefono medio e non occasionale, potrà aprire un conto alla banca locale sul quale far affluire la pensione.

Infine, nel caso in cui, invece, l'abitazione principale nella quale risieda la famiglia è posseduta per metà dai due coniugi, quello che si trasferisce perderà la sua quota di detrazione per la casa iniziale ma la conquisterà per quella nuova.

 

14/05/2012

Fonte: http://www.retearchitetti.it

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