Secondo la Corte di Cassazione, l'assegnazione della casa coniugale non può tradursi nell'espropriazione del diritto di proprietà per tutta la vita del coniuge assegnatario

Vi sono casi in cui i coniugi che si separano in modo consensuale decidono di assegnare la casa coniugale della quale sono comproprietari a uno solo dei due, perché continui a viverci. A volte questa scelta viene fatta per evitare di vendere la casa ancora gravata da mutuo, per evitare di pagare un canone di locazione, per ragioni di opportunità di quel momento.

Se con vostro marito avete fatto questa scelta estate vivendo nell'ex casa coniugale, non sentitevi sicure per il futuro. In particolare, se non vivono con voi figli minorenni, o maggiorenni non ancora economicamente autonomi, oppure se si sta avvicinando il momento del raggiungimento della loro indipendenza economica.


 

Vostro marito, infatti, potrebbe fare “marcia indietro”: chiedere che il tribunale venda l'immobile all'asta anche senza il vostro consenso, se non concordate di venderla insieme, oppure, se trova un acquirente, vendere anche solo la sua quota di proprietà.

La Corte di Cassazione, con sentenza del 25 febbraio 2011 n. 4735, ha confermato che l'avvenuta assegnazione della casa coniugale in sede di separazione non può essere fatta valere (in linguaggio tecnico: non è opponibile) nei confronti dell'acquirente, né del coniuge comproprietario e non assegnatario che la voglia vendere in via giudiziale, con quella che si chiama causa di divisione.

Questo perché l'opponibilità dell'assegnazione dell'immobile è ancorata all'“imprescindibile presupposto” che con il coniuge assegnatario vivano figli minori o non ancora autosufficienti.

La Corte di Cassazione ha chiarito che, in caso contrario, l'assegnazione della casa coniugale “si tradurrebbe in una sostanziale espropriazione del diritto di proprietà, tendenzialmente per tutta la vita del coniuge assegnatario, in danno dell'altro comproprietario”.

Quindi, se vostro marito si mostra tanto generoso da assicurarvi che mai vi manderà via dall'immobile che èin parte suo, ditegli che tanto vale che allora vi ceda la sua parte. Solo diventando proprietarie per intero sarete veramente al sicuro.

E se vostro marito non accetta questa soluzione, non era poi così generoso.

 

30/04/2012

Fonte:

http://www.z3xmi.it

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