Quali sono i tipi di legno utilizzati per la realizzazione di pavimenti in parquet?

Vi sono in commercio diversi tipi di parquet non solo a livello di formati e conformazione, ma anche a livello di essenza, con caratteristiche, colori e venature differenti.

I legni chiari

Acero americano: proveniente dall’America Latina, è un legno color beige molto chiaro che presenta un livello di ossidazione molto basso.

Faggio: si tratta di un’essenza tipicamente europea, dalla tonalità rosata, che poco sopporta gli sbalzi di temperatura e pertanto è inadatto a pavimentazioni con riscaldamento a pannelli.

Rovere: è un legno chiaro che con il trascorrere del tempo assume un tono giallo paglierino. Poiché anch’esso reagisce male all’umidità ed alle variazioni di temperatura, è da considerarsi inadatto a pavimenti con riscaldamento a pannelli.

I legni bruni

Iroko: è un’essenza proveniente dall’Africa. Il suo colore è giallo, ma cambia colore se esposto alla luce; questa essenza è particolarmente indicata per ambienti umidi quali bagni e cucine.

Teak: è un’essenza di un color tabacco reperibile sia in Asia che in Africa, estremamente resistente all’umidità, a tal punto che trova impiego nel settore nautico e navale.

Afromosia: essenza africana, leggermente olivastra, capace di resistere alle escursioni e pertanto ideale anche per pavimenti con riscaldamento a pannelli.

 

I legni rossi

Merbau: si tratta di un’essenza asiatica di colore bruno tendente al giallo; con la progressiva esposizione alle luce essa tende a cambiare colore.

Doussiè africa: i tratta di un’essenza dorata-rossiccia che ben si presta a differenti usi, anche nel caso di pavimenti con riscaldamento a pannelli.

 

I legni scuri

Wengè-Panga: essenza africana particolarmente scura, non è soggetta a  cambiamenti di colore se esposta ai raggi solari. E’ pertanto ideale per differenti applicazioni.

Mutenye: è un’essenza africana che si presenta in tonalità di colore diverse, spaziando dal marrone tendente al giallo fino ad arrivare al grigio tendente al nero. Nonostante sia un legno resistente, non è adatto ai riscaldamenti a pannello.

 

Parquet in bambù

A differenza di quanto si pensi, il bambù non è un albero ma una graminacea.

Sebbene si presenti naturalmente di colore chiaro, il parquet in bambù può essere scurito attraverso un processo termico che fa sì che gli zuccheri presenti al suo interno carbonizzino facendogli cambiare colore. Capita spesso che il costo a metro quadro di un parquet in bambù carbonizzato sia lo stesso di quello classico.

Nonostante la sua grande leggerezza e flessibilità, il bambù è una pianta molto resistente. Più duro del 30% rispetto al parquet di quercia, dopo essere stato utilizzato per più di 10 anni negli Stati Uniti, si sta lentamente diffondendo anche in Europa.

Oltre a pavimenti piallati in bambù, ne esistono di appositi per l’esterno o per i riscaldamenti a pavimento. C’è poi il parquet Strand Woven che è ricavato dall’immersione in un liquido dei fili della pianta che vanno poi seccati.

 

Il finto legno
Infine, nella categoria dei parquet, s’inseriscono quelli detti in “finto legno”, cioè i laminati. Questi possono contenere residui di formaldeide usata nel trattamento dei trucioli, nella colla o per la finitura superiore. Serve perciò ricordare che questa sostanza libera molto lentamente, a temperatura ambiente, vapori irritanti per le mucose e la pelle, anche se molti produttori dichiarano di aver ridotto o escluso l’utilizzo di formaldeide.

 

Quali essenze impiegare e quali evitare

Le specie più utilizzate nel nostro paese sono rovere, pino, abete, larice, faggio e il più esotico bambù, facilmente reperibili con i simboli Fsc (Forest Stewardship Council) o Pefc (Pan-european Forest Certification Council), certificazioni ecologiche che individuano i materiali provenienti da foreste a gestione sostenibile e responsabile. Da evitare invece specie quali ulivo, quercia e leccio perché non sempre di sicura provenienza o certificati e, in modo assoluto, mogano, teak, iroko, wengè, acero rosa, padouk, difficilissimi da trovare poiché in via d’estinzione o spesso provenienti da deforestazioni illegali. Inoltre, arrivando da zone tropicali, possono essere impregnati di pesticidi per sterminare insetti e funghi e per evitare che il legno ammuffisca durante il trasporto.

13/11/2013

Fonti:

http://www.architetturaecosostenibile.it
http://www.retearchitetti.it
http://www.reteingegneri.it 

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