In aumento l’impiego del legno per il riscaldamento domestico

Il crollo dei consumi del gas, messo in luce dalle elaborazioni recenti di Staffetta Quotidiana, meno 4,2% del 2012 sul 2011 – mentre però il prezzo è aumentato di oltre il 10% – che ha portato i consumi indietro di dieci anni, ha prodotto una mutazione, probabilmente non generalizzata, dei consumi. Negli stessi dieci anni, infatti, secondo Coldiretti, sono aumentate nello stesso arco di tempo del 26% le importazioni di legna da ardere, in tutte le sue forme.

“Con la crisi e l’aumento del prezzo dei combustibili quest’inverno sono state accesi oltre sei milioni di stufe e camini  sul territorio nazionale. Una dimostrazione evidente del ritorno di forme di riscaldamento che sembravano dimenticate dovuto – afferma Coldiretti – al crescente interesse verso questa forma di energia che è diventata competitiva dal punto di vista economico,oltre a essere più sostenibile dal punto di vista ambientale.

 


 

Una tendenza dovuta in parte alla riapertura dei camini nelle vecchie case e alla costruzione di nuovi ma anche ad una forte domanda di tecnologie più innovative nel comparto delle stufe a legna, delle caldaie a pellets dove l’industria italiana soddisfa oltre il 90% delle domanda sul mercato interno mentre destina quasi un terzo della produzione nazionale alle esportazioni”.

L’Italia è diventato il primo importatore mondiale di legna da ardere, nonostante il patrimonio forestale sia di primaria importanza e ci siano sul nostro territorio 10,4 milioni di ettari di foreste, che sono aumentate del 20% dal 1992. In pratica ogni cittadino italiano “possiede” circa 200 alberi.

Una parte di questo patrimonio potrebbe essere utilizzato anche per raggiungere gli obiettivi del Piano d’Azione Nazionale delle Emissioni al 2020, per il quale le biomasse, tra le quali c’è il legno in tutte le sue forme, dovranno coprire il 44% dei consumi di fonti rinnovabili e il 58% dei consumi di calore. Naturalmente deve essere biomassa legnosa ottenuta in maniera sostenibile sia nella produzione sia nel taglio, all’interno di una filiera sostenibile.

Stufe e caldaie a biomassa legnosa, oltretutto, sono tra le soluzioni più utilizzate nelle nuove abitazioni realizzate secondo i criteri dell’efficienza energetica, poichè, oltre a essere sostenibili, consentono soluzioni tecniche come la canalizzazione e la produzione d’acqua calda sia per il riscaldamento, sia sanitaria, nonchè l’allaccio a un sistema d’accumulo in parallelo ai pannelli solari termici.

Uno dei problemi segnalato dagli utenti dei sistemi più innovativi, come le stufe e le caldaie a pellets è quello della qualità del “combustibile” di fabbricazione nazionale che spesso non ha caratteristiche uniformi e presenta impurità. Tutte caratteristiche che spesso non permettono un funzionamento ottimale degli impianti e costringono a manutenzioni più frequenti.

 

30/01/2013

Fonte:

http://www.tekneco.it

Seguici su Facebook